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CONSONANZE E DISSONANZE

Gli intervalli vengono tradizionalmente divisi in consonanti e dissonanti, a seconda che producano un effetto dolce o aspro. Per esempio, l’accordo di do maggiore (che possiamo ottenere sovrapponendo i primi cinque armonici) è formato da intervalli consonanti, mentre quello formato da do-fa#-si-fa-sib contiene numerosi intervalli dissonanti e quindi è estremamente aspro. Possiamo capire meglio la differenza mediante i due grafici successivi, dove le linee sottili rappresentano il singolo suono e quella più spessa l’accordo nel suo complesso. È evidente che la forma dell’onda è abbastanza regolare nel primo caso, al contrario di quanto avviene nel secondo.

accordo consonante
ACCORDO CONSONANTE: forma d’onda dei singoli suoni (linee sottili) e dell’accordo (linea spessa)
clicca per ascoltare l’accordo consonante...... e le note che lo compongono

accordo dissonante
ACCORDO DISSONANTE: forma d’onda dei singoli suoni (linee sottili) e dell’accordo (linea spessa)
clicca per ascoltare l’accordo dissonante...... e le note che lo compongono
Da notare che questa distinzione non è un giudizio di valore: un accordo non è necessariamente più bello se consonante (anzi, l’uso appropriato di dissonanze rende un brano più espressivo); quello che qui si vuole rilevare è il motivo fisico per cui alcuni accordi (consonanze) danno un senso di quiete, altri (dissonanze) di tensione.
Possiamo osservare come la stessa melodia assuma un aspetto diverso a seconda dei tipi di accordi utilizzati. Nel primo esempio clicca per ascoltare una melodia prima monodica, poi accompagnata all’ottava e infine alla quinta un flauto solista viene in un secondo momento accompagnato da una viola formando intervalli di ottava, con l’unico risultato di rafforzare la melodia. Infine le due voci procedono per quinte, già un abbozzo di polifonia anche se molto povera: l’effetto è un po’ “vuoto”, quasi come se mancasse qualcosa. Nel secondo caso clicca per ascoltare una melodia armonizzata con accordi consonanti le quattro voci formano sempre (tranne la penultima nota) accordi consonanti. Per concludere possiamo ascoltare l’effetto di accordi sempre volutamente dissonanti clicca per ascoltare una melodia armonizzata con accordi dissonanti, che danno alla melodia, per un ascoltatore non sia già avvezzo a questo genere compositivo, un aspetto strano, quasi extraterrestre.


Download degli spartiti degli esempi musicali separati (MUS e pdf in file zip - 209 K) spartito completo (pdf - 206 K)



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