La scala di la
lidio 
differisce dalla tonalità di la maggiore per la presenza del re# al posto del re. Se, partendo da la minore armonico, sostituiamo re con re#, otteniamo una scala non diatonica. Infatti sono presenti due intervalli, DO-RE# e FA-SOL#, formati da tre semitoni (si noti che anche le scale minori armonica e melodica ascendente non sono formati dalla esatta successione di toni e semitoni che contraddistingue una scala diatonica). Questi intervalli sono abbastanza caratteristici, e danno alla scala un aspetto abbastanza “arabeggiante”.
La
“Romanza in la minore”
per pianoforte utilizza
questa scala 
(esclusa la parte centrale, che è in modo
lidio 
).
Alternando, a partire dal do, un intervallo di tono ad uno di semitono si ottiene una
scala di otto note 
(una in più rispetto a quelle diatoniche) oltre, come al solito, alla ripetizione della prima: esattamente
DO,
RE,
MIb,
FA,
FA#,
SOL#,
LA,
SI,
DO. La stessa successione di intervalli, partendo da mi
b, fa# o la, restituisce le medesime note: infatti i primi due intervalli (tono e semitono), ripetuti quattro volte consecutive, formano l’intera scala, che, anche per questo, assume un carattere indeterminato: come se non si concludesse mai.
Questa scala è utilizzata in un frammento di
Tempo d’amore 
alle battute 48-51.
La
scala pentatonica 
è formata da sole cinque note, i tasti neri del pianoforte:
DO#,
RE#,
FA#,
SOL#,
LA#,
DO#. Gli intervalli tra le note consecutive sono un tono, un tono e mezzo, due toni e un tono e mezzo.
Si noti l’assenza dell’intervallo di semitono.
La
scala esatonale 
è formata da sei intervalli di tono:
DO,
RE,
MI,
FA#,
SOL#,
LA#,
DO. La composizione della scala dà, come per quella tono-semitono, un carattere di continua tensione, come se non ci fosse un nota finale.