Abbiamo visto che in una scala diatonica formata dai tasti bianchi del pianoforte si può partire dal do (
modo maggiore 
) o dal la (
modo minore 
). La musica occidentale usa, nella maggior parte dei casi, solo questi due modi; tuttavia, poiché le note sono sette, altrettante sono le possibilità teoriche, come illustrato dalla tabella seguente.
Tonica |
Nome del modo |
Posizione semitoni |
DO |
ionico (maggiore) |
III-IV |
VII-VIII |
RE |
dorico |
II-III |
VI-VII |
MI |
frigio |
I-II |
V-VI |
FA |
lidio |
IV-V |
VII-VIII |
SOL |
misolidio |
III-IV |
VI-VII |
LA |
eolio (minore) |
II-III |
V-VI |
SI |
locrio |
I-II |
IV-V |
I modi maggiore e minore, che si sono affermati “solo” nel 1700, hanno tuttavia dominato la musica del XVIII e del XIX secolo, formando in qualche modo anche la nostra attuale sensibilità musicale. Gli altri sono stati usati dagli antichi Greci, nella musica gregoriana (medioevo), da alcuni autori classici della prima parte del ventesimo secolo e nel jazz.
Il
“Rondò” 
e la
“Tarantella” 
sono in
modo lidio 
, come anche la parte centrale della
“Romanza in la minore” 
. La
“Rapsodia infantile” 
(in cui vengono utilizzati anche gli
accordi 
di quarte), adopera quello dorico. Il modo della
“Romanza in la misolidio” 
si evince dal nome stesso del brano.